Ricercatori rivelano segreti sul cavallo bianco

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Ricercatori rivelano segreti sul cavallo bianco

[Data: 2008-07-22]

È la prima volta che viente individuata la mutazione genetica responsabile del colore particolarmente attraente dei cavalli bianchi. Un team internazionale guidato da ricercatori dell’università di Uppsala in Svezia non soltanto ha identificato la mutazione responsabile di questa caratteristica, ma ha anche individuato un gene particolare che riconduce a un antenato che visse migliaia di anni fa.

Il cavallo bianco è simbolo di dignità e ha sempre avuto un notevole impatto culturale in tutto il mondo. È l’emblema di molte bandiere nazionali, come quella dello stato della Bassa Sassonia in Germania, e viene spesso nominato in letteratura. I cavalli bianchi sono anche al centro della famosa Scuola di equitazione spagnola di Vienna, in Austria.

Quello che molti non sanno è che i cavalli bianchi, così come appaiono alla Scuola di equitazione spagnola, non nascono bianchi, bensì neri oppure marroni o castani, e diventano bianchi con il raggiungimento della maturità. Questo processo di trasformazione è stato appunto al centro dello studio.

“È affascinante pensare che un tempo nacque un cavallo che col tempo diventò grigio e successivamente bianco, e che la gente osservandolo fu talmente colpita dal suo aspetto spettacolare che pensò di incrementarne la riproduzione, affinché la mutazione potesse essere trasmessa di generazione in generazione,” racconta il professor Leif Andersson del dipartimento di biochimica e microbiologia medica dell’università di Uppsala. Oggi, circa un cavallo su 10 è portatore della mutazione di ingrigire con l’età.

Il manto comincia a ingrigirsi già nel primo anno di vita del cavallo. Il processo di solito è completato tra il sesto e l’ottavo anno di età, ma la pelle rimane pigmentata. Anche se questo ingrigirsi sembra somigliare al processo analogo che avviene nell’uomo, in questi cavalli esso avviene in tempi ultra rapidi.

I risultati dello studio sono stati pubblicati il 20 luglio sulla rivista online Nature Genetics. Le scoperte sono anche di grande interesse per il settore della ricerca medica, dal momento che questa mutazione aumenta il rischio di melanoma.

Circa il 75% dei cavalli grigi che ha più di 15 anni presenta una forma benigna di melanoma, che in alcuni casi si trasforma in melanoma maligno. Quindi, questo studio ha fornito chiarimenti sul pathway molecolare che potrebbe condurre allo sviluppo dei tumori.

Quello che il team di ricerca ha indagato sono le cellule situate nello strato inferiore dell’epidermide e il fatto se il gene responsabile della mutazione di ingrigire sovrastimola le cellule che producono melanina, portando così alla loro perdita prematura.

“Riteniamo che la mutazione dell’ingrigirsi stimoli la crescita dei melanociti e che questo conduca alla perdita prematura delle cellule staminali melanocitiche necessarie per la pigmentazione dei capelli, mentre la mutazione provoca l’aumento di alcuni melanociti responsabili della pigmentazione della pelle,” spiega il professor Andersson.

“È molto probabile che le mutazioni regolatrici, come quella che abbiamo individuato in questi cavalli bianchi, costituiscono la classe dominante di mutazioni, spiegando le differenze tra le razze di animali domestici e anche tra le specie come l’uomo e lo scimpanzè,” conclude.

Per ulteriori informazioni, visitare:
http://www.nature.com/ng/

Fonte: Università di Uppsala
Documenti di Riferimento: Pielberg, Gerli Rosengren et al. (2008) “A cis-acting regulatory mutation causes premature hair graying and susceptibility to melanoma in the horse” Nature Genetics, pubblicato online il 20 luglio 2008.
Codici di Classificazione per Materia: Scienze biologiche; Scienze veterinarie e degli animali