La festa dei cavalli

di Lorenzo Mazzoni lunedì 28 gennaio 2008
Pagina 1
Abituati a tecnologie di ogni tipo, svezzati alla vita moderna e ai comfort lavorativi, ci può fare impressione sentir parlare di “trazione animale”, un termine che richiama alla mente un’immagine antica, arcaica. In qualche modo desueta.
Non la pensano così a Detlmond, un paesello agricolo distante ottanta chilometri da Dortmund, nel cuore della Germania rurale.
Ogni anno qui viene organizzata la più importante manifestazione europea dedicata ai cavalli da traino e agli attrezzi per la lavorazione nei campi utilizzando appunto la trazione animale.
Generalmente la manifestazione dura due giorni, con spettacolo equestri, prove pratiche di tracciatura e aratura, esposizione di vecchie attrezzature e macchinari.
Si scopre così che le attrezzature che vengono impiegate oggi per i lavori agricoli a trazione animale hanno fatto passi giganteschi e sono funzionabilissimi e competitivi rispetto anche alle più moderne tecnologie.
Gli allevatori e gli organizzatori inoltre spiegano alla numerosa utenza i vari funzionamento dei macchinari esposti e le varie tipologie delle razze equine raccolte nei campi.
Questo ritorno al passato è diventata la nuova filosofia di molte zone agricole di Bretagna, Svezia, Svizzera, Francia, Belgio e Germania.
In Italia, purtroppo, non c’è ancora un movimento di agricoltori che utilizzano come un tempo il cavallo per lavorare i campi.
Da noi si è fatto tabula rasa, preferendo le nuove tecnologie che tanto hanno fatto per rendere regioni come l’Emilia-Romagna un unico appezzamento a coltura intensiva, rovinandone la poesia e forse uno sviluppo più sostenibile.
I pochi appassionati nostrani che utilizzano la trazione animale per l’aratura e la fienagione sono pochissimi, per non parlare delle aziende agricole consolidate.
Detmold e la sua fiera potrebbero essere un esempio. Cavalli, mulini a vento. Energia e lavoro ecologicamente impeccabile.

il reporter