Gli studi di Leonardo su uomini e cavalli –

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Gli studi di Leonardo
su uomini e cavalli
Nelle sale del Castello Sforzesco «Il trattato della pittura»
FIORELLA MINERVINO
MILANO
Una mostra preziosa quanto stimolante celebra il genio assoluto di Leonardo, nonché Milano, la città che per un ventennio lo ospitò. Ed è proprio nella Sala delle Asse, al Castello Sforzesco, decorata dal maestro stesso, che viene presentata questa speciale rilettura di scritti e appunti, il celebre Trattato della Pittura di cui la Pinacoteca Ambrosiana possiede due esemplari autografi.
Vengono pertanto, dentro teche apposite, rilette talune frasi e parole significative con occhi attuali che esplorano a fondo le sperimentazioni dovute al genio da Vinci. Codici miniati sforzeschi, incunabuli, cinquecentine, facsimili accompagnano via via questo viaggio alla ricerca e dentro il prezioso manoscritto. Si possono inoltre avederr le successive pubblicazioni e interpretazioni, una quarantina circa di edizioni, comprese tavole illustrate da personaggi quali Poussin, Stefano della Bella e il Bossi che lo dedicò al Canova. Splendidi fogli illustrano dapprima i due temi fondamentali ai quali Leonardo si applicò, lo studio della figura umana e del cavallo, che spiega la curatrice Maria teresa Fiorio (coadiuvata da Pietro Marani e Martin Kemp) costituiscono «probabilmente le premesse di numerose considerazioni espresse nel Trattato della Pittura»: la ricerca dell’armonia e della «divina proporzione» nel corpo dell’uomo e del cavallo avvengono tramite una misurazione, quasi rilevazione archeologica, dei rapporti fra le membra e il tutto.
Ecco, allora, mirabili fogli come il frammentario Cavallo al passo, il memorabile e celebre foglio con il Busto d’uomo di profilo con schema di proporzioni e cavallo al galoppo con cavalliere e studi di cavallieri. Suscita emozione rivedere le scrittura minuta, fitta, chiara di Leonardo per precisare ciò che intende accanto al disegno. Come è un vero incanto ammirare il foglio su carta azzurra prestato dalle Collezioni Reale di Windsor, con un cavallo, nella parte inferiore, misurato e quasi «scandito» in ogni parte con proporzioni, precisione, misurazioni, scritte quasi da «geometra». Segue poi, come esempio, una statuetta modellata in cera vergine, attribuita a Leonardo, che ben si addice alle ricerche grafiche. Nè può mancare lo studio «per il «Monumento equestre a Francesco Sforza». Gli studi di Leonardo sullle proporzioni precedono di poco gli altri, viene presentato un disegno del Verrocchio sulle proporzioni del cavallo, in prestito dal Metropoltan, come appare lo studio per cavallo di Dürer dalle Civiche raccolte dell’Accademia a Venezia. Le sue esplorazioni sono di tale acutezza da anticipare i secoli, tanto che proprio il gusto neoclassico alla Canova ne riprese i dettami E’ pure esposta, dono recente, La Madonna Lia opera del discepolo Francesco Galli detto il Napoletano.

LEONARDO. DAGLI STUDI DI PROPORZIONE AL TRATTATO DELLA PITTURA
MILANO, CASTELLO SFORZESCO
FINO AL 2 MARZO

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