Barack Obama e i diritti degli animali
Moriconi e la politica
Non siamo usi ai facili entusiasmi ma ci troviamo senz’altro d’accordo con quanti, nel mondo, si stanno ancora felicitando per l’elezione del primo Presidente afroamericano degli Stati Uniti (il quale, nel suo discorso della vittoria, è stato anche il primo uomo politico di rilievo che abbia ringraziato, tra i suoi elettori, anche “le persone con disabilità e quelle senza disabilità”, superando così per la prima volta il recinto delle ragioni “etnico-economiche” in politica (Obama è certamente conscio del fatto che la maggior parte degi fondi per la sua elezione sono venuti dal Web, dalla gente comune e questo è il dato veramente innovativo delle presidenziali USA 2008).
Ci allineamo anche alle parole di Gianluca Felicetti, Presidente LAV, che ha espresso grande soddisfazione nel leggere che Obama è seriamente preoccupato per la sofferenza animale – non soltanto quella dei pet…
Purtroppo l’avvento di Obama è stato presumibilmente accompagnato dal sacrificio di un toro nel suo villaggio di orgine, in Kenia. L’articolista di Repubblica nello scrivere che <
> non si rende affatto conto che l’uso di sacrificare animali per le feste è proprio – purtroppo – di tutte le popolazioni umane (pensiamo ai nostri agnelli pasquali, per fare un solo esempio) e il suo quindi è un doppio strafalcione, specista ed etnocentrico, se non con uno sfondo neanche tanto vagamente razzista. Nonostante questo, restiamo dell’avviso che le parole di Obama (che potete leggere in inglese cliccando qui) se dovessero tradursi in atti concreti, potrebbero costituire un precedente storico per tutto il movimento di liberazione animale del mondo, al pari dell’estensione dei diritti umani alle grandi scimmie operata da Zapatero in Spagna.
Obama ha già lavorato all’emanazione di una legge per la prevenzione dell’abbattimento equino nello Stato dell’Illinois, insieme ad altri 11 provvedimenti inerenti le crudeltà sugli animali, ed è stato più volte citato favorevolmente dalla Humane Society of U.S..
Si è dichiarato di questo avviso: <> che è un pensiero che richiama direttamente quello di Gandhi, anche se alla rovescia. Obama si è anche più volte dimostrato conscio di quanto la violenza sugli animali sia ‘propedeutica’ a quella sugli esseri umani, vogliamo dunque sperare che la sua politica in materia continui – non dimentichiamoci che gli Stati Uniti d’America sono lo stato che ‘sacrifica’ il più grande numero di animali ogni anno e quindi possiamo immaginarci le resistenze in tale ambito – e che il fatto di regalare un cucciolo ai suoi figli come compimento di una promessa fatta in campagna elettorale (< > aveva detto Barack) sia solo la prima di molte altre promesse da realizzare, per una nuova giustizia sociale e tra le specie. Enrico Moriconi