Salvare le botticelle romane per condannare i cavalli

a href=”http://animali.tiscali.it/articoli/veterinario/09/05/stop_alle_botticelle_123.html”br //aa href=”http://animali.tiscali.it/articoli/veterinario/09/05/stop_alle_botticelle_123.html”Salvare le botticelle romane per condannare i cavalli | tiscali.animali/abr /blockquoteSalvare le botticelle romane per condannare i cavallibr /br /di Oscar Graziolibr /br /08 Maggio 2009 – Salvare le tradizioni storiche o il benessere degli animali? E se ci fosse un modo per salvare capra e cavoli? Mi riferisco alle cosiddette “botticelle” romane, che da un paio d’anni fanno capolino, ogni tanto, sui media per le proteste degli animalisti e la difesa ad oltranza dei vetturini che non vogliono mollare la loro fetta di business anche a costo che i cavalli ci rimettano la pelle. br /br /Proprio in questi giorni la contesa si sta riprendendo, dopo che il sindaco Alemanno aveva promesso che avrebbe fatto qualcosa per attenuare i disagi di cavalli costretti a trasportare turisti nelle afose giornate estive sui sampietrini e l’asfalto del centro storico di Roma. I vetturini romani, pur essendo poche decine, rappresentano una potente lobby, capace di influenzare l’amministrazione, di qualunque colore sia.br /br /br /br /img src=”http://animali.tiscali.it/media/cavallo_abbattuto.jpg_871977061.jpg” alt=”Un cavallo abbattuto dopo un incidente per le vie di Roma (Ansa)” class=”fL” width=”334″ height=”219″ /br /br /Anche dopo l’incidente dell’anno scorso, dove un cavallo fu investito da un camion e, dopo lunga agonia sul suolo pubblico, fu abbattuto in strada, la questione non si è ancora risolta. I vetturini rivendicano il fascino della carrozza davanti al Colosseo, mentre chi pensa più ai cavalli (come il sottoscritto) rivendica il fatto che con 40 gradi, su un terreno non idoneo e una botticella strapiena di turisti, è una vera tortura che l’equino sia obbligato a “tirare” per rinverdire gli antichi fasti romani.br /br /Tanto più che questi cavalli escono tutti da Tor di Valle, a fine carriera, con la velocità e il trotto nel sangue, quindi si tratta di cavalli esili e nevrili, certamente più adatti alla corsa che non al traino. Se andate nelle capitali europee dove esistono le carrozzelle trainate da cavalli per giri turistici vi accorgerete di due cose immediatamente: la stazza dei cavalli, che derivano tutti dai ceppi “da tiro”, ma soprattutto vi accorgerete che la vostra passeggiata si svolge la mattina o sotto sera in grandi parchi adiacenti o nel centro della città, ma all’ombra di secolari piante.br /br /A Roma, invece, basta pagare (salato e quasi sempre senza ricevuta) e si fa il giro alle 15 di un pomeriggio con quaranta gradi all’ombra. E’ inutile che si cerchino, come sta facendo l’amministrazione capitolina, fantasiose mediazioni, tanto poi i vetturini fanno quel cavolo che ne hanno voglia e provate a dirgli qualcosa. Facile che vi troviate con un paio di denti in meno.br /br /Salviamo pure la tradizione della passeggiata sulle botticelle, ma in un bel parco ombreggiato (a Roma non mancano) e nelle ore giuste. Scrivevo qualche anno fa su un quotidiano.“Che razza di città sarebbe Roma senza le sue folcloristiche botticelle? Sarebbe Roma con qualche punto di civiltà in più.”. Resto dello stesso parere.br / /blockquotebr /br /div class=”zemanta-pixie”img class=”zemanta-pixie-img” src=”http://img.zemanta.com/pixy.gif?x-id=2b0b180e-c3d8-85bd-a0c2-80dc7c859a9a” //div