Nel mondo dei cavalli torna il sereno

Vigone, per l’incendio all’Ajrale si allontana l’ipotesi del dolo

Quaglino: «Si lavora con la consueta passione» – Kristofferson però si è dimesso e la scuderia Itc se ne andrà
VIGONE – È attesa a giorni la relazione tecnica dei Vigili del fuoco del Nucleo di Polizia giudiziaria di Torino, che dovrebbe fornire preziose risposte sulle cause del rogo che la vigilia di Natale ha distrutto due scuderie dell’Ajrale e carbonizzato venti cavalli da competizione.
Contrariamente a quanto si era ipotizzato all’inizio, l’indagine della Procura sembra oggi propendere per l’accidentalità, piuttosto che per il dolo. Gli inquirenti, Carabinieri e Vigili del fuoco (coordinati dal procuratore capo Giuseppe Amato) che mercoledì 9 hanno eseguito un nuovo sopralluogo, non avrebbero infatti trovato inneschi, tracce di combustibile o impronte, e neppure eventuali moventi. Nessuna minaccia sarebbe mai giunta ai responsabili del centro, e dunque l’ipotesi più probabile è che sia stato un mozzicone di sigaretta a scatenare l’incendio. Le fiamme sarebbero infatti divampate da un locale posto al centro di una scuderia, utilizzato come magazzino per trucioli e pellet, ed accessibile ai dipendenti (in buona parte fumatori). Da qui, per irraggiamento, anche la seconda scuderia avrebbe preso fuoco.
Intanto, la vita nel centro di allenamento vigonese è tornata ai normali ritmi di lavoro. In un clima apparente di serenità.
«All’Ajrale stiamo lavorando serenamente, con intensità e passione come già facevamo prima. L’indagine è in corso e quando si saprà il perché dell’accaduto valuteremo tranquillamente le cose e se è il caso prenderemo le decisioni conseguenti. Per ora, però, ogni illazione è prematura» dice Fabrizio Quaglino, amministratore delegato del centro di allenamento Ajrale.
Tutte le scuderie ospitate in questa moderna struttura lavorano a pieno ritmo e a ranghi completi: oltre 180 i trottatori presenti, accuditi da una sessantina di addetti tra artieri e guidatori. L’unica eccezione, naturalmente, è rappresentata dalla International trotting center (Itc) che ha perso nell’incendio 20 dei 31 cavalli che ne facevano parte, compresi alcuni vincitori di Gran premi.
Ed è proprio da quest’ultima che giungono le brutte notizie.
«Ove Kristofferson, il nostro allenatore svedese, si è licenziato dall’Itc ed anche noi andremo via da Vigone, dal momento che qui di posto non ce n’è più dopo che le strutture sono bruciate. Non sappiamo ancora se continueremo altrove l’attività oppure smetteremo» afferma Bruno Prestia, amministratore dell’Itc, peraltro poco convinto della tesi dell’incidente come causa del rogo.
Per contro, invece, l’allontanarsi dell’eventualità del dolo rasserena un po’ tutto l’ambiente dei cavalli, che a Vigone conta vari allevamenti con oltre mille capi.
«Egoisticamente mi auguro che si sia trattato di un incidente casuale, perché ciò ci solleverebbe da molti dubbi e timori. Il clima di lavoro a Vigone è sempre stato sereno ed anche adesso è buono, al di là della tragedia capitata che ha colpito in particolare alcuni del nostro settore. Per il momento, dunque, non si registrano ricadute negative dopo quanto è successo» conferma Jacopo Brischetto dell’allevamento “Il grifone” dove è ospite Varenne.
Tonino Rivolo
ha collaborato Lucia Sorbino

Eco del Chisone

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