Stalloni, giumente e puledri da due giorni erano rimasti senza cibo perché nessuno riusciva a raggiungerli

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h1 id=”img_articolo”I volontari rifocillano i cavalli rimasti isolati dalla neve/h1
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pbL’operazione./b Una spola salvavita, nell’ aria, per soccorrere quaranta cavalli affamati.br /Ci
vogliono passione, amore per la natura, le sue creature e l’insidiosa
montagna, ma serve anche tanta professionalità per portare a
termine un’operazione come quella organizzata e conclusa senza
sbavature, ieri, sul Baldo, dal Comando provinciale del Corpo forestale
che, in collaborazione con la protezione civile di Caprino, ha salvato
dallo sfinimento una quarantina di equini rimasti senza cibo a Baito di
Grò a Piore.br /IL FATTO, Le abbondanti nevicate avevano,
infatti, coperto la poca erba rimasta e soprattutto chiuso ogni strada
percorribile per portare foraggio agli stalloni, alle giumente e ai
puledri che da due giorni non avevano più nulla da mangiare e
cominciavano a deperire.br /I proprietari, la famiglia Bertolini,
avevano tentavano di raggiungerli, chiedendo aiuto, tramite
l’amministrazione comunale, anche alla protezione civile.br /Ma l’alto
strato bianco e il ghiaccio hanno reso impraticabile la via d’accesso
alla proprietà, 103 ettari tra quota 900 e 1.270. Quindi, sabato
alle 13, su richiesta di Walter Canali ispettore capo scelto del
comando stazione di Caprino, è scattato l’sos ufficiale al
Comando provinciale, da dove il vicequestore aggiunto forestale Paolo
Colombo ha teso la rete organizzativa.br /LA PREPARAZIONE. Il mezzo
indispensabile in queste situazioni è l’elicottero. Così
è stata allertata tutta la catena del Corpo fino al Coa (Centro
operativo aereo) di Belluno, che ha subito messo a disposizione un
elicottero, un AB412 biturbina, bianco e verde, un bolide del cielo
atteso ieri per le 10 agli impianti sportivi soprattutto dagli
allevatori, Silvio Bertolini con la madre Angelina Dalle Vedove, che
dal mattino, avevano caricato su due camion una quarantina di quintali
di fieno.br /Ma mentre nel cielo del Baldo, celeste e cristallino, non si vedeva nube, a Belluno la nebbia si tagliava col coltello.br /I
LANCI. L’aeromobile è potuto decollare alle 12.10. In extremis,
poiché i piloti, l’ispettore capo Paolo Angelo Elli e Bruno
Stimpel, davano come termine ultimo le 12.30 «per garantire la
conclusione dell’operazione».br /Atterrato con tre tecnici poco
prima delle 13.30, l’AB412 ha iniziato la spola per portare il cibo
alle 13.40. Sette giri, a cadenza di 10 minuti, dopo un primo di
ricognizione sopra località La Fabbrica a 900 metri, e poi su
Baito di Grò circa 1.200.br /Di cavalli, in questa fase, se ne
sono visti solo due. Quindi l’atterraggio per calare due uomini del
Corpo forestale e altrettanti della protezione civile che, coordinati
dal comandante della stazione di San Zeno di Montagna, l’ispettore capo
Sergio Avanzini, dovevano spargere il fieno sganciato. Il fieno
raccolto a valle, nelle maglie delle sei grandi reti agganciate al
gancio baricentrico dell’elicottero con una fune lunga 15 metri.br /LA
CONCLUSIONE. L’operazione si sarebbe chiusa entro le 15.30 se non si
fosse dovuta fare una trasferta di un’ora all’aeroporto Montichiari per
il rifornimento di carburante. E le bestie, che prima erano sparite,
spaventate dal rumore e dalle fole di neve alzate dalle eliche,
percependo l’odore del fieno sono ricomparse. Sono scese prima
timidamente in una quindicina dal costone del Baldo, poi, si sono
avvicinate a prendere il cibo offerto dalle mani degli uomini. Fino a
quando lo stallone o la giumenta dominante hanno chiamato nitrendo gli
altri facendo uscire anche i puledrini.br /Uno solo mancava
all’appello, rimasto incastrato giorni fa in un anfratto, poi dilaniato
da volpi e rapaci, corvi imperiali e aquile reali.br /Alle 16, 30, tutto era finito: ultimo decollo da Caprino e rientro a Belluno mentre l’orizzonte quasi si tingeva di rosa.br /GLI
ALTRI INTERVENTI. A simili operazioni quelli del Corpo forestale dello
Stato non sono nuovi, anche se è la prima volta che eseguono
foraggiamento ad equini sul Baldo. Quest’anno, a metà dicembre,
hanno sganciato balle di fieno in Cadore e Marmolada per sfamare capre
e portato in salvo due persone bloccate dalla bufera./pp
b Barbara Bertasi/b
/p/divbr //blockquote