IPPICA, CHOC-USA: PULEDRA ABBATTUTA IN PISTA IN DIRETTA TV

Repubblica.it News

Una cavalla Usa è stata abbattuta in pista dopo che si era procurata una dippia frattura alle gambe nella 134.ma edizione del Kentucky Derby. Eight Bellesi è sta uccisa dal veterinario del Derby che non ha potuto fare altro che somministrarle una iniezione letale. L’eutanasia era obbligata. Tutto però è avvenuto dinanzi al pubblico che affollava gli spalti della corsa più antica degli Stati Uniti e per giunta in diretta tv. Lo choc è stato molto forte. (04/05/2008) (P.P.)

A Cremona è nato Pegaso, figlio della prima cavalla clonata

A Cremona è nato Pegaso, figlio della prima cavalla clonata » Panorama.it – Hitech e Scienza

Al cancello del Laboratorio di tecnologie della riproduzione (Ltr) in una stradina di campagna alla periferia di Cremona, qualche giorno fa è comparso un fiocco azzurro. In questo edificio basso e anonimo, del Consorzio per l’incremento zootecnico (Ciz), è nato dopo 11 mesi di gestazione Pegaso, figlio di Prometea, cavalla di razza avelignese, entrata nella storia della scienza nel 2003 come primo clone equino al mondo. Artefice della nascita di Prometea, Cesare Galli, esperto in tecnologie della riproduzione, cui spettano due primati: sempre nel suo centro nel ‘99 nacque Galileo, il primo toro clonato, che oggi gode di ottima salute. Pegaso è nato il 17 marzo 2008 dopo 11 mesi di gestazione con parto naturale e con un’unica fecondazione con il seme dello stallone Abendfurst, anch’esso di razza avelignese.
Questo lieto evento risponde a tutte le domande che da sempre hanno circondato Prometea, come altri cloni. «Confema che gli animali clonati possono crescere normalmente e riprodursi in modo naturale» dice Cesare Galli. «Per la specie equina la nascita di Pegaso ha un significato particolare perché molti cavalli da competzione sono animali castrati in giovane età, e quando da adulti si rivelano campioni, sono incapaci di riprodursi e di dar luogo a una progenie di campioni». La clonazione può oggi consentire di ottenere copie di cavalli campioni castrati e dai cloni, figli di campioni, altri figli che altrimenti non sarebbero mai nati.
Al Ciz sono stati clonati finora 11 bovini (tre femmine e otto tori), 22 maiali, e due cavalli. Nel 2003 l’annuncio sulla rivista Nature della clonazione di Prometea fece il giro del mondo. Nessuno era mai riuscito a duplicare un cavallo, nonostante i ripetuti tentativi. «La cavalla che l’ha partorita, facendo da madre surrogata, è la stessa ad aver donato il materiale genetico: è il nucleo di una sua cellula somatica, trasferito in un ovocita, ad avere fatto di Prometea una sua copia esatta» spiega Galli. Difficile distinguerla dalla madre, anche se le macchie bianche sulla sua fronte non sono proprio identiche:«Le cellule del pigmento non migrano mai in modo sovrapponibile».
Dopo che nel 1997 al Roslin Institute di Edimburgo la pecora Dolly emise il suo belato, il primo mammifero a essere clonato, molti altri animali sono entrati nello zoo del futuro, grazie sempre alla tecnica del trasferimento di una cellula somatica in un ovocita. Dopo Dolly, in ordine cronologico, ci sono stati: topo, toro, maiale, capra, gaur, muflone, coniglio, gatto, mulo (clonato con una tecnica un po’ diversa lo stesso anno di Prometea), ratto, cane, bufalo indiano, furetto e, infine,volpe. Di lei, di Dolly, si è parlato molto (e si continua a farlo) per motivi diversi. Prima accese il dibattito tra gli esperti di bioetica, preoccupati della possibilità di trasferire la tecnica sull’uomo. Poi arrivarono le polemiche, e alcuni addetti ai lavori sollevarono il dubbio che non fosse il clone di una pecora adulta. Infine si tornò a parlarne per un singolare quesito biologico: Dolly è nata giovane come tutti gli agnelli del mondo, o già vecchia, ossia con un’età biologica di 6 anni, quella del nucleo della cellula della donatrice?
«Spesso gli animali clonati sono oggetto critiche circa la loro normalità, anche di Dolly si disse che morì prematuramente perché aveva l’artite come animali molto più vecchi. In realtà, l’autopsia non rivelò nulla di anormale riconducibile alla clonazione. Morì come tante sue simili per una malattia virale che colpì l’allevamento in cui stava e dopo aver partorito tre volte» conclude Galli.
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Scoperto allevamento abusivo

Cani, cavalli, capre e polli sporchi e malconci, costretti a vivere in mezzo ai loro escrementi

CronacaQui :: Scoperto allevamento abusivo di animali: denunciato il titolare

LOCATE DI TRIULZI 05/05/2008 – Animali sporchi, spesso malconci e costretti a vivere in mezzo ai loro escrementi. E’ quanto succedeva in unallevamento abusivo di cani, cavalli, capre e polli, custoditi in condizioni igieniche precarie in una struttura priva di qualsiasi controllo e autorizzazione,scoperto dalle Guardie Zoofile Enpa nel pomeriggio di venerdì scorso nella campagna che circonda Locate Triulzi, in provincia di Milano.

Ne dà notizia lo stesso Enpa con un comunicato. Seguendo le tracce di una segnalazione dove si indicava la presenza di un capannone con molti cani in vendita, a cifre elevate e in nero, le Guardie Zoofile con l’appoggio della Polizia Locale di Locate Triulzi sono riuscite a identificare il luogo e a ispezionarlo alla presenza del proprietario, il titolare cinquantenne di un’impresa edile.

Il terreno non comprendeva solo il capannone segnalato ma anche una serie di altri manufatti, sempre abusivi, dove in box, stalle o gabbie qualsiasi erano custoditi molti cani di razza (pinscher, bulldog, carlini, volpini, ecc.), cuccioli compresi, cavalli, ponies, capre e altri animali da cortile. Il tutto in una condizione igienica scandalosa, con deiezioni sparse ovunque e, quando raccolte, sommariamente gettate nel canale vicino.
Un vero e proprio allevamento improvvisato, dove molto probabilmente acquirenti sprovveduti o incoscienti versavano nelle mani del titolare grosse somme in nero per acquistare cuccioli, cavalli o altri animali. Prima ancora che l’ispezione fosse compiuta, il responsabile si era già guadagnato la prima denuncia per maltrattamento di animali dopo aver preso a frustate sul muso un cavallo che si era impigliato in una corda nel tentativo maldestro di liberarlo.

Oltre a questo, il responsabile è stato denunciato per tutte le altre violazioni penali al benessere animale e per la discarica di sporcizia e materiale edile. La Polizia Locale sta ora indagando per verificare gli abusivismi e procedere ai sensi di legge. La grande maggioranza degli animali è stata posta sotto sequestro, in attesa delle decisioni della Magistratura.